La leadership
13 Novembre 2021Creatività e Pensiero Laterale
7 Dicembre 2021«Immagina di guidare per andare ad un funerale. Parcheggi la macchina, scendi e ti avvii verso la chiesa. Mentre entri, ti accorgi dei fiori e della musica di qualcuno che suona l’organo. Continui a muoverti verso l’altare e vedi i volti di amici e familiari. Senti attorno a te e nei loro cuori il dolore della perdita, misto alla gioia di aver conosciuto chi se n’è andato. Ormai vicina all’altare, abbassi lo sguardo verso la bara. Di colpo, ti trovi faccia a faccia con te stessa. Questo è il tuo funerale. Tre anni esatti a partire da oggi. E tutte quelle persone sono lì per esprimere i loro sentimenti di amore e gratitudine per la vita che hai vissuto».
Così ha inizio il secondo capitolo del libro “I sette pilastri del successo” di Stephen Covey. Una doccia fredda. Pensare attivamente alla nostra morte, considerandola parte integrante del percorso di vita, è una pratica consigliata da sempre dagli antichi saggi con lo scopo di mantenere acceso il vero significato della nostra esistenza e rendere prezioso ogni istante di ogni giorno che abbiamo.
Da un po’ di tempo ogni fine anno hai deciso come volevi che fosse la tua vita l’anno dopo. Sicuramente conosci la tecnica degli obiettivi S.M.A.R.T. e anche quest’anno hai già chiaro quali sono i tuoi obiettivi e lì davanti ai tuoi occhi c’è pronto un piano d’azione pazzesco per raggiungerli. Ma qualche volta sembra che, indipendentemente da quanto lavori o ti sforzi, non riesci comunque a realizzarli come vorresti. Può essere molto frustrante, specialmente quando ti senti dire che stabilire i tuoi obiettivi e mettere giù un piano d’azione è tutto quello di cui hai bisogno per realizzare i tuoi sogni. In sostanza il refrain è sempre lo stesso: definisci un obiettivo preciso a lungo termine, poi spezzettalo in obiettivi più piccoli. Spezzetta ancora questi obiettivi fino a quando non sei in grado di stabilire esattamente quello che puoi fare ogni giorno e fallo. Facile no? Se fossero sufficienti le cose che abbiamo appena detto per farti ottenere ciò che desideri senza dubbio lo avresti già ottenuto da tempo, ma non è così.
La buona notizia è che esiste un modo naturale per realizzare ciò che desideri e avere successo nella vita. Quale? “Cominciare pensando alla fine”. Ma cosa significa? Pensare a partire dal momento in cui questa nostra esistenza sarà volta al termine è alla base di tutto, perché proprio quando siamo al capolinea emergono le priorità quelle vere. Sarà solo in quel momento che potremo davvero dire: «ho fatto il meglio che ho potuto e non ho alcun rimpianto». Ma perché dobbiamo arrivare a quel punto se è sufficiente pensare alla fine per renderci più performanti nel lavoro come nella vita di tutti i giorni? Questo ci suggerisce Covey nella prima parte del suo best-seller: “Sii proattivo”, “Comincia pensando alla fine” sono le prime due abitudini che delineano la strada per essere autonomi dal caso e dagli altri.
È fondamentale per me iniziare sempre pensando alla fine per prendere decisioni e stabilire obiettivi allineati con la mia vita a 360°. Lo faccio ogni giorno da anni. Inizio sempre dalle domande fondamentali: cos’è di rilevante importanza per me? Quali sono i miei valori? Qual è il mio codice morale? Qual è lo scopo della mia vita? Questi sono gli argini entro cui mi posso sentire pienamente realizzata. Quando devo prendere delle decisioni, stabilire degli obiettivi, dedico molta attenzione alle cose per me davvero importanti. Stabilisco le mie priorità, per non disperdere energie e tempo in cose futili. Vedo nella mia mente nei minimi dettagli e con tutti i miei sensi, ciò che voglio che succeda come se si fosse già realizzato.
“Successo” è il participio passato del verbo “succedere” cioè l’abilità di far avvenire ciò che si desidera.
Per questo per essere autonomi e sentirsi artefici della propria vita è necessario sapere chi vogliamo essere prima ancora di cosa vogliamo realizzare, delineare esattamente il nostro cammino e proseguire proattivamente, in modo che anche durante la tempesta avremo sempre acceso il faro della nostra Missione.
Sara Cacciuto – Responsabile Formazione